Nell’emergenza Coronavirus una delle domande più frequenti dei pazienti è possibile recarsi dal Dentista? E sopratutto è la fine del Turismo Dentale?
In piena allerta Covid-19, gli specialisti dei denti possono occuparsi solo di situazioni critiche come dolori acuti, ascessi e traumi. Altri interventi sono rimandati in special modo quelli di implantologia dentale. Unito al fatto che in questo momento non vi è libera circolazione delle persone in Europa di fatto Il Turismo Dentale è bloccato. Ma in realtà una visita dal dentista utaliano costerà il il 25% in più”
Se nella fase 1 andare dal dentista era possibile esclusivamente per le urgenze cosi come stabilito dalla società italiana di Parodontologia e Implantologia (Sidp) che ha permesso di accedere alle cure dentali solo quando non potessero essere rinviate, nella fase 2 gli studi dentistici hanno potuto riprendere la loro attività in Italia ed anche all’estero da lunedì 4 maggio.
A caratterizzare la ripresa sono le regole da rispettare per mantenere la sicurezza di pazienti, dentisti e di tutti i dipendenti degli studi.
I comandi di crisi delle varie nazioni come la Croazia, la Serbia e l’Albania, hanno chiuso alla possibilità a chi si occupa di turismo sanitario di ricevere pazienti dall’estero chiudendo di fatto le frontiere per evitare qualsiasi forma di contagio, fermando di fatto Gli studi dentistici che lavorano con pazienti provenienti dall’Italia.
Il livello di rischio per L’ambiente sanitario odontoiatrico è stato definito di rischio medio-alto
La parola d’ordine è sicurezza, per salvaguardare la salute sia per i pazienti che per i dentisti e per tutti gli operatori
Cosa comporterà questo in Italia?
Naturalmente come ogni settore economico della società, a maggior ragione quello medico in cui ogni norma deve essere seguita nella regola, e non frutto della discrezionalità dei vari operatori, dove anche le prescrizioni governative avranno delle regole più rigide per quel che concerne la sicurezza, cambia un po tutto a livello di costi da sostenere che andranno naturalmente a ricadere sul paziente.
- Gli appuntamenti dei dentisti dovranno ad esempio non potranno susseguirsi, bisognerà lasciare un lasso di tempo tra un paziente ed un altro per la sanificazione dell’ambiente, detergere tutte le superfici e aerare la stanza i cui verrà fatto l’intervento. Oltre il tempo ma quanto costerà al dentista sanificare tutto l’ambiente?
- I dispositivi di protezione individuale sono monouso e visto che dovremo iniziare a convivere con l’emergenze i costi di tali dispositivi avranno (cosi come oggi) una impennata; saranno giustamente obbligatori ed è un altro degli aspetti che andrà ad incidere sui costi.
- Ed in più lo stesso processo di regole dovrà essere eseguito anche dai fornitori di materiale
SI PRESUPPONE CHE IL COSTO DEL DENTISTA AUMENTERA DEL 30%
Turismo Dentale in ripresa?
E’ naturale che i protocolli seguiranno in Europa un unico Iter, per cui la sicurezza degli studi odontoiatrici richiesta in Italia sarà uguale nelle cliniche che praticano Turismo Dentale, incidendo anche qui sui costi da far pagare al paziente
Ma se già i costi per le cure dentali in Italia erano particolarmente elevati tanto che un alta percentuale di italiani andava a curare i denti all’estero, cosa succederà adesso? Ed negli studi dentistici dell’est Europa di quanto aumenteranno i costi?
I costi per cure dentali, implantologia dentale, All on Four, seppur soggetti alla stesse normative, non subiranno gli stessi aumenti sostanziali previsti in Italia, ma l’aumento sarà sicuramente sostenibile, in quanto le diverse tassazioni nei vari paesi Europei ed il costo della vita del tutto differente permetteranno agli studi dentistici all’estero di contenere l’aumento dei prezzi nel tempo previsto, aumentando anche le proprie offerte.
Ecco perché dopo l’apertura delle frontiere ed un primo normale periodo di assestamento e di paura di viaggiare, si prospetta un nuovo Boom di richieste di pazienti italiani per curare i propri denti all’estero negli studi dentistici in Albania, Croazia e Serbia.
Inoltre non dimentichiamo che visto il Gran Numero di pazienti delle cliniche all’estero rispetto ad uno studio dentistico italiano, l’acquisto della fornitura necessaria per le cure dentali avviene in grandi quantità e questo abbatte notevolmente i costi.
Da evidenziare inoltre che gli stessi Studi dentistici hanno iniziato già a lavorare con tutte le precauzioni del caso, gia da due settimane prima, e sono gia ben organizzate e strutturate per richieste provenienti da pazienti italiani.
SI ASPETTA SOLO L’APERTURA DELLE FRONTIERE
Ecco cinque semplici regole che la Sidp chiede ai pazienti di rispettare per contenere i rischi di contagio, una volta arrivati nello studio del dentista.
1. Lasciare cappotti, giacche, borse e zaini in sala d’attesa.
2. Ove possibile indossare copri-scarpe.
3. Rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro all’interno della sala d’attesa.
4. Tenere cellulari e tablet fuori dall’area clinica.
5. Lavarsi le mani per almeno 20 secondi e non scambiarsi strette di mano con medici e altri operatori.
COSA DEVE FARE IL PAZIENTE?
Se avete in programma una cura dentistica, è consigliato seguire queste linee guida:
- Se la cura dentistica non è urgente, in caso di febbre o raffreddore è caldamente consigliato di rinviare le cure.
- Sarebbe bene posticipare anche se di recente sei entrato in contatto con persone che abitano in zone a rischio.
- È importante lavarsi le mani di frequente e in maniera approfondita. Arrivato in studio, recati in bagno e lavati le mani per almeno 30 secondi. Inoltre se disponibile utilizza un gel disinfettante per altri 30 secondi.
- Sarebbe preferibile evitare di andare dal dentista con un accompagnatore, se non strettamente necessario. Questo per evitare che la sala d’attesa si riempia.
COSA DEVE FARE LO STUDIO DENTISTICO?
Il Ministero caldeggia una maggiore attenzione nella sanificazione, nella sterilizzazione e nella igienizzazione degli ambienti dello studio dentistico, di tutti gli strumenti da utilizzare e di tutte le superfici. Inoltre è altamente raccomandato l’utilizzo di mascherine protettive speciali (chiamate FFP2) e di dispositivi di protezione individuale per la protezione sia del medico che del paziente. Infine sono indicati i disinfettanti adatti per l’igienizzazione e si consiglia l’utilizzo di sistemi di ricambio dell’aria.